martedì 31 luglio 2007

Ancora doping


Quanti sport professionistici non fanno ricorso al doping oggi giorno?
Bella domanda…
Io sono convinto che la risposta è: nessuno.
Perché oggi, più che mai è il Dio denaro che comanda in rapporto all’importanza che hanno le singole specialità.
Come in tutte le cose ci vuole il “mostro” da sbattere in prima pagina, rappresentato da qualche anno dal ciclismo.
Bisognerebbe aver fatto sport per poter riflettere almeno su quali scelte sono costretti a fare i novelli atleti in procinto di fare il salto di qualità.
Pensiamo a noi stessi, quando avevamo quella età o ai nostri figli.
Siamo nel momento di decidere, di scegliere quale strada percorrere nella nostra vita.
E’ il giorno nel quale, quello che fino ad oggi era solo un gioco divertente, diventerà una professione quella che tutti sognano, cioè il lavoro che fa “divertire”.
Alternative diplomarsi, laurearsi e poi…speriamo di trovare un lavoro dignitoso.
Cosa fare?
Lo sponsor e la tua squadra ti fanno un contratto a scadenza, breve confronto alle altre attività normali magari già legato ai tuoi successi.
E via sempre più in alto, con sempre più pressione addosso.
Gli altri atleti attorno raggiungono già certi risultati sportivi e contrattuali, con te che ormai hai scelto e non vuoi più tornare sui tuoi passi, perchè anche i tecnici ti spronano, la famiglia, sì la famiglia ti sprona, hanno detto che si notano in te doti mai viste in nessun altro e puoi diventare un campione.
E’ difficile da spiegare perché è così l’ambiente, lentamente, ma inesorabilmente ci si abitua e ci si adegua purtroppo.
Alternative non ce ne sono oggi, la carriera è breve, e per avere contratti importanti, sponsor importanti, che non ti costringono a “elemosinare” un posto di lavoro, quando sarai vecchio a 35 anni, magari senza nemmeno un diploma perché quei momenti erano impiegati per ore di sacrifici in palestra, sei costretto a ricorrere a quegli espedienti che altri già usano.
Purtroppo coloro che pagano vogliono il loro nome in prima pagina.
E allora è colpa dello sport, degli sportivi o di chi paga?
Quando un atleta è licenziato perché la sua squadra non sapeva che si dopava mi fanno ridere…
Proviamo a fare un esame del sangue all’ultimo classificato di qualunque manifestazione sportiva importante e vediamo se è paragonabile a quello di una persona normale.
Forse il rappresentante di Trinidad Tobago alle olimpiadi invernali non è dopato…forse.

giovedì 26 luglio 2007

Sport dopato



Ma che casino con questo Tour de France e il doping.
Mi sembra che gli organizzatori abbiano scelto la strada giusta, ma mi rimangono tanti dubbi.
Uno di questi è il motivo per il quale si toglie il titolo ad un ex atleta che ammette dopo anni di essersi dopato (Rijs) e si permette ad un altro di vincere svariate edizioni consecutivamente (Indurain, Armstrong) con tutti i dubbi che ne sono conseguiti.
Perché si permette che i mezzi televisivi abbandonino per protesta la corsa?
Se durante il percorso si eliminano tutti gli atleti scorretti e alla fine, si presume che vinca colui che ha seguito un codice di “lealtà sportiva”, non è meglio che ciò sia documentato in tutti i paesi collegati?
Perché durante questa competizione sono già state fatte più di 200 analisi del sangue e ai mondiali di calcio nemmeno una?
Come il solito mi sembra che tutto ciò dipenda da grossi interessi economici e dall’importanza che ha nel mondo dello sport, il ciclismo.
Anche nelle altre attività della vita “normale”, le persone hanno la tendenza a spingersi oltre ai limiti consentiti a causa di interessi economici con conseguenze che a volte mettono in pericolo anche la vita.
Gli uomini seguono il sistema come la pecora segue il suo gregge, ci vogliono regole ferree con la certezza di ciò che ne consegue per chi non le rispetta, nell’ambito di ogni attività.

martedì 24 luglio 2007

Energie alternative


Oggi voglio fare una riflessione sulle tecnologie moderne atte a salvaguardare l'ambiente e ad evitare l'uso del petrolio e suoi derivati.
In particolare mi soffermerei sull'energia prodotta da impianti fotovoltaici perché la cosa mi tocca da vicino.
Ho provato ad interessarmi per fare un impianto che soddisfa le mie esigenze e sono rimasto sorpreso dai costi.
Il preventivo di una ditta privata è stato pari a 38.000 ? e quello dell'Enel di 21.000 ?.
Io posso anche cercare di impegnarmi a salvaguardare l'ambiente, ma se gli incentivi dello Stato ripagano l'impianto in 9/10 anni o giù di lì, mi sembra che ci siano pochi cittadini che intraprendano un'avventura del genere.
Viste le condizioni economiche nelle quali versa il nostro paese, mediamente chi più chi meno ad una certa età tutti abbiamo un mutuo da pagare.
Tra l'altro il mutuo per la prima casa lo pagano solitamente quei ceti appartenenti ad una fascia di età che è tra le più sensibili al problema dell'ambiente e del clima e sono i più portati a correre dei rischi economici perché hanno un futuro davanti a sé.
Ricordo che quando lavoravo nel settore agricolo la Comunità Europea distribuiva soldi a "fondo perduto" per chi raccoglieva l'invito ad acquistare attrezzature definite "innovative".
Questi incentivi partecipavano alla spesa da un minimo del 25 sino ad arrivare, nei casi più rari, al 75%.
Se l'agricoltura è sempre stata considerata l'attività principale imputata della conservazione del territorio e della tutela dell'ambiente, le fonti energetiche alternative, non possono essere considerate alla stessa stregua?
Sarebbe sicuramente uno stimolo importante ed un segnale che lo Stato o la Comunità Europea ci credono veramente.

Il clima


E’ fuori di ogni dubbio che il pianeta si sta surriscaldando e a mia memoria penso che dagli anni 80 in poi questo processo stia avvenendo in maniera più marcata che negli anni precedenti.
E’ altrettanto fuori dubbio che l’uomo con le sue attività sta contribuendo ad accelerare tale processo, ma non sono d’accordo con chi fa solo del catastrofismo trasformando tutto ciò in uno stato di paura generalizzato.
Io sono convinto che sia un processo naturale come si evince anche dai risultati che hanno ottenuto innumerevoli spedizioni scientifiche sui ghiacci dei poli e come testimoniano anche i ritrovamenti archeologici delle popolazioni preistoriche ( tra questi, testimonianze che la Groenlandia era una verde prateria, quando oggi è coperta di ghiacci).
Di fatto stiamo ancora uscendo dalla piccola era glaciale.
Non ricordo nemmeno che negli ultimi anni ci siano stati quei grossi sconvolgimenti ambientali che sono imputati a causare mutamenti climatici (es. forti terremoti e eruzioni vulcaniche).
E’ mio parere che siamo in un momento intermedio di attesa.
Ciò che mi sorprende di più invece, è il fatto che l’uomo subisca troppo passivamente questi cambiamenti e per troppi interessi economici rallenti inesorabilmente il processo politico di riduzione delle emissioni di inquinanti.
Ogni capo di stato è più impegnato a guardare a casa degli altri che a casa propria per difendere le sue mancate prese di posizione con provvedimenti in materia.
Mai come oggi giorno mi sembra di vivere in una sorta di Medio Evo moderno da tutti i punti di vista.

sabato 21 luglio 2007

“Guida” il buon senso


Oggi sul quotidiano “L’Eco di Bergamo” si parlava dei lavori di ampliamento a quattro corsie del tratto Milano Est-Bergamo dell’autostrada A4.
Nei tratti dove i lavori sono già terminati, osserva il giornalista, le auto si dispongono tutte nella terza e quarta corsia intasandole, lasciando la prima ai mezzi pesanti e la seconda completamente libera.
Allora, io sono del parere che anche questo è un esempio di scarsa cultura come quelli di parcheggiare nei punti riservati agli handicappati o agli scarichi merci o in doppia fila sotto gli occhi dei vigili che però in quel momento stanno controllando i pedoni nell’orario di apertura delle scuole (vero mamme?).
Quando feci un viaggio in Olanda nel lontano 1992 notai stupito nel tratto di autostrada fra Amsterdam e Utrecht, che le auto si sorpassavano e rientravano subito a destra lasciando libera la corsia di sorpasso quasi subito.
Sembrava quasi vuota a onor del vero.
Chiesi all’autista del pulman il quale mi disse “siamo abituati così, fa parte della nostra cultura di guida”.
Sono sicuro che se fossimo tutti più diligenti e soprattutto rispettosi degli altri, forse si eviterebbero incidenti, arrabbiature inutili e costose opere di riqualificazione della viabilità.
Ovviamente i problemi di viabilità sono anche altri …

giovedì 19 luglio 2007

A Paolo


Oggi ricorre il quindicesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino.
Voglio ricordarlo.
Ma ogni volta che vado all'aeroporto di Palermo e vedo quella lapide con scritto "Falcone e Borsellino", mi sento a disagio e come italiano mi vergogno.

Il mio sogno


Sono proprio contento di aver creato un blog tutto mio e della mia famiglia, spero serva a tutti noi per crescere.

Il mio sogno sarebbe che l’Italia diventasse al più presto governabile attraverso una forma di democrazia diretta che consenta ad ogni singolo cittadino di partecipare alle scelte dei suoi rappresentanti eletti.
Attraverso sondaggi online tutti potrebbero partecipare con il loro voto alle scelte più opportune per la vita dei cittadini.
Purtroppo oggi ciò non è possibile e chissà quando lo sarà, ma sono convinto che non essendoci rimedi l’unica salvezza sarebbe quella di iniziare un discorso del genere dalla base, dalla forma governativa attualmente più piccola cioè “il comune”.
Bisognerebbe che persone di sani principi (fortunatamente ce ne sono ancora), avessero il coraggio di mettersi in gioco in prima persona.
Invece di puntare subito alle più alte cariche dello stato, proprio da quel luogo si inizi un percorso a ritroso rimettendo in gioco se stessi per il bene del paese.
Dalla carica di sindaco dovrebbero dare l’esempio di come si fa a governare una città, ribaltandone il suo bilancio e rendendola un’azienda che fa utili e non solo perdite.
Ciò sarebbe fattibile con un’onesta gestione dell’ecologia, economia, energia, informazione, politica, salute, medicina, tecnologia, rete, trasporti e viabilità.
Comincerebbe a spargersi la voce a crearsi della curiosità e una conseguente reazione a catena che coinvolgerebbe altre comunità.

Eccomi




Ciao a tutti sono il Panza,
lavoro, faccio il papà e il marito di una amorevole moglie, ma non voglio perdere le opportunità che offre la rete e provo anch'io a dire che esisto...



Un benvenuto a tutti i graditi visitatori