giovedì 26 luglio 2007

Sport dopato



Ma che casino con questo Tour de France e il doping.
Mi sembra che gli organizzatori abbiano scelto la strada giusta, ma mi rimangono tanti dubbi.
Uno di questi è il motivo per il quale si toglie il titolo ad un ex atleta che ammette dopo anni di essersi dopato (Rijs) e si permette ad un altro di vincere svariate edizioni consecutivamente (Indurain, Armstrong) con tutti i dubbi che ne sono conseguiti.
Perché si permette che i mezzi televisivi abbandonino per protesta la corsa?
Se durante il percorso si eliminano tutti gli atleti scorretti e alla fine, si presume che vinca colui che ha seguito un codice di “lealtà sportiva”, non è meglio che ciò sia documentato in tutti i paesi collegati?
Perché durante questa competizione sono già state fatte più di 200 analisi del sangue e ai mondiali di calcio nemmeno una?
Come il solito mi sembra che tutto ciò dipenda da grossi interessi economici e dall’importanza che ha nel mondo dello sport, il ciclismo.
Anche nelle altre attività della vita “normale”, le persone hanno la tendenza a spingersi oltre ai limiti consentiti a causa di interessi economici con conseguenze che a volte mettono in pericolo anche la vita.
Gli uomini seguono il sistema come la pecora segue il suo gregge, ci vogliono regole ferree con la certezza di ciò che ne consegue per chi non le rispetta, nell’ambito di ogni attività.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Great work.