sabato 17 novembre 2007

UN CITTADINO ITALIANO

Un cittadino italiano scrive questa bella lettera:

“Scrivo per l’uccisione di Gabriele. Questo Paese non ha futuro, si va a vedere una partita e si viene ammazzati, poteva essere al parco con la famiglia e la rissa era perché gli avevano rubato lo stereo alla macchina, ma come si e’ permesso di sparare dall’ altra parte della carreggiata, (rischiando di prendere un conducente di un pullman e fare una strage), ad una macchina che andava via dopo aver fatto a pugni in un parcheggio?Vi domandate perchè di tanta violenza? La risposta è nei vostri telegiornali tutti i giorni, questo Paese è con le spalle al muro, la gente non ce la fa più ad arrivare a fine mese a pagare il mutuo, il mangiare, gli abusi delle società elettriche, telefoniche, benzina ecc… tutte cose che non si può fare a meno… e quando succede che ti pignorano la casa chi viene a levartela: le forze dell’ ordine… se non si pagano le multe chi viene a pignorarti la macchina o i mobili comprati con i risparmi di un duro lavoro: le forze dell’ ordine… Chi viene a rompere le palle ai commercianti che lavorano: NAS, finanza, ispettorato di lavoro, vigili urbani che stressano per leggi strane, che se non le rispetti parlano di multe con il penale, i servizi sono sempre minori e più costosi.la gente e’ impaurita stressata e arriva a fine mese a fatica, mi dite voi cosa dovrebbe pensare delle istituzioni. Premetto che io non sono un tifoso, non sono mai andato a vedere una partita, non me ne frega niente del calcio… ma se trovassi il modo per far cambiare questo Paese mi muoverei anch’io... vi siete mai domandati cosa vi succederebbe se vi mancasse il latte, i soldi per pagare la luce, le medicine? Cosa arrivereste a fare? Fate una prova di un mese e vedrete… arrivereste a uccidere se ce ne fosse bisogno, figuratevi cosa gliene frega a quella gente se gli date un’accusa di terrorismo, quelli sono alla frutta.Ecco cosa succede ai tifosi, arrivano al fine settimana stressati dal sistema e riversano sulle forze dell’ ordine che rispecchiano le istituzioni malate, le loro rabbie… e volete per questo dargli atti di terrorismo… ma per favore… andate a casa degli italiani e una buona metà vi dirà le stesse cose che vi dico io… in questi ultimi tempi abbiamo avuto modo di vedere in più occasioni cosa sta succedendo in Italia, basti pensare a Beppe Grillo e il riscontro avuto.Ma se al posto suo ci fosse un Osama Bin Laden vi siete chiesti cosa succederebbe? Ve lo dico io: una rivoluzione nel vero senso della parola, da una parte le forze dell’ ordine (obbligate a far rispettare questa legge), dall’altra i “terroristi” come li chiamano loro…( sono semplicemente italiani, stanchi, impoveriti dal sistema), ma se questi terroristi prendessero il potere un giorno, come e’ successo nell’ ultima guerra mondiale chi scriverebbe la storia... e cosa direbbe dell'altro, ve lo siete chiesto?”
Cristian T. cittadino italiano

martedì 6 novembre 2007

NOVEMBRE

NOVEMBRE
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore...
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.
E' l'estate fredda, dei morti.

Pascoli

martedì 30 ottobre 2007

Clementina Forleo


Cosa fa più paura ai poteri forti in quest’Italia senza guida e senza futuro? La risposta è una sola: la magistratura.I magistrati che alzano la testa vanno delegittimati.Sul perchè dei pubblici ministeri rischino la loro vita e quella dei loro cari di fronte all’ignavia dei politici e all’indifferenza (perchè disinformata) di gran parte dell’opinione pubblica non so darmi una risposta.Non so le ragioni per cui una donna che si batte per far luce sulla vicenda Unipol sia isolata dai politici, diffamata, indotta al silenzio, minacciata e, nonostante tutto, non si arrenda.
Clementina ha ricevuto molte minacce, una di queste: “Preannunciava entro la fine dell'estate la morte di entrambi i miei genitori, che effettivamente morirono in un incidente stradale il 25 agosto 2005", considerata una fatalità. Un'altra la riguardava direttamente: “Se non fossi stata attenta analoga sorte sarebbe toccata a me e a mio marito". L'incidente fu preceduto da un incendio “doloso” che devastò l'azienda agricola e la casa di famiglia.

lunedì 22 ottobre 2007

Il fratello di Borsellino


"La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris e' di quelle che lascia senza fiato.Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo.Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada.Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalita' mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato.Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si e' sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.Oggi non serve piu' neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perche' tutto continui a procedere come stabilito.Perche' questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà.Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perche' tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissa' quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensivita' di un giudice sensa neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino.Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto.In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui e' indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro.Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto.Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole.Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perche' ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalita' era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo piu' che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di esserre vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalita' e' diventata la legge dello Stato."

Salvatore Borsellino

martedì 16 ottobre 2007

POPULISMO




Cos'è il populismo? Populismo significa appellarsi alla popolazione; è un'accusa grave se viene da chi guida l'opinione pubblica. Pensano che la popolazione debba essere tenuta lontana dalla gestione degli affari pubblici. Pensano che la popolazione dovrebbe essere spettatrice e non partecipe.Secondo questo punto di vista è sbagliato provare a coinvolgere la gente nella gestione della cosa pubblica. Forse il più grande intellettuale USA del XX secolo, Walter Lippman, pensava che la maggioranza della popolazione fosse ignorante e inaffidabile; le persone responsabili che dovrebbero guidare il Paese devono essere tenute al riparo dalle sue iniziative, dalla sua rabbia. Non è una posizione inusuale; è comune tra i liberal, gli intellettuali democratici e, da loro, si trasferisce alle classi dirigenti. E' chiaro, quindi, perché le persone al potere non agiscono secondo i desideri della popolazione; questo è l'opposto di una democrazia funzionante. Penso che la vera democrazia sarebbe molto più efficace senza quelli che chiamiamo partiti politici, che funzionano solo come macchine per la produzione di candidati. L'unica forma di partecipazione è radunarsi ogni tanto e scegliere tra candidati e programmi che vengono presentati loro. Le persone sono escluse dalla formazione delle posizioni politiche dei candidati.Alcune figure che sono in grado di raccogliere finanziamenti, il che vuol dire che sono "create" dal mondo economico, arrivano nelle città e dicono " Vota per me perché so io cosa fare" e la gente decide se votarli o meno. Una società democratica dovrebbe funzionare un po' diversamente. Cosa dovrebbe accadere in una democrazia vera? La gente si radunerebbe pubblicamente e deciderebbe quale politica preferisce e direbbe ai candidati: "Questa è la politica che desideriamo; se sei in grado di portarla avanti bene, altrimenti vai a casa" Questa sarebbe una democrazia effettiva, il che è molto lontano dalla situazione attuale. L'attività politica dei partiti ora consiste nel produrre candidati attraverso meccanismi che sono controllati da concentrazioni di potere economico che emarginano la popolazione.Un grande commentatore americano del XX secolo, John Dewey, evidenziò correttamente come "la politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società". Sembra proprio così, e non è democrazia.C'è una nuova battaglia da combattere: se Internet debba rimanere libera e gratuita, come lo è se rimane in mani pubbliche, o se debba essere controllata. Controllare Internet non è facile ma ci sono i modi per farlo. Ci sono pochi sistemi per accedere alla Rete: se venissero privatizzati li vorrebbero controllare. Questa è una delle più grandi battaglie negli Stati Uniti, ora." Noam Chomsky

martedì 28 agosto 2007

Informazione piatta


Questa critica probabilmente indirizzata alle emittenti radiofoniche americane e alla loro piatta programmazione, sta a pennello anche al nostro sistema informativo.

"Cercavo la strada di casa ma tutto ciò che sentivo era il ronzio che rimbalzava da un satellite, e che si abbatteva sull'ultima lunga notte d'America. Voglio solo il suono di mille chitarre, percuotere una batteria, voglio un milione di voci che parlano lingue diverse. Questa è Radio Nowhere, c'è qualcuno ancora vivo là fuori?".
B Springsteen

sabato 25 agosto 2007

Servizi e civiltà

Oggi ho letto questa lettera...


“Ho appena lasciato Roma e mi trovo nel centro di Copenhagen. Qui esco e trovo piste ciclabili ovunque; i miei bambini giocano da soli sotto casa in un giardino con altalene e campo di calcio. Guardo le statistiche sul crimine e non si parla di criminalità organizzata: non esiste.E anche la corruzione praticamente non c'è. Ascolto le proposte di riforma del welfare del Partito socialdemocratico danese, tra l'altro guidato da una donna quarantenne, e scopro che tra le sue 72 idee concretissime c'è quella di garantire una doccia al giorno agli anziani negli ospizi. In Italia non siamo neanche arrivati ad assicurare l'ospizio pubblico agli anziani, che intanto continuano ad aumentare.Ci sono più di duemila chilometri tra Roma e Copenhagen, e la distanza si sente. Innanzitutto in termini di pubblica amministrazione. Vado all'anagrafe per iscrivere la famiglia: facciamo la fila con i numeretti, ci sono penne per tutti, il personale parla inglese e così anche mio marito, che è italiano, può capire. Dopo mezz'ora è fatta. Il giorno stesso scopro che la mia banca ha già cambiato il mio indirizzo nel suo archivio, che evidentemente è collegato con quello dell'anagrafe.In mezz'ora ottengo il permesso per parcheggiare per sei mesi sotto casa. Risultato: poca burocrazia, poche seccature. Non sorprende che i miei colleghi danesi mi abbiano fatto sempre la stessa domanda in tutti questi anni, quando cercavo di raccontargli l'Italia: “Perché? Perché la mafia? Perché la corruzione? Perché le crisi di governo? Perché Berlusconi?””L. D.

giovedì 23 agosto 2007

Non ne posso più

Perbacco com’è messa male l’informazione in Italia.
Non hanno proprio più nulla di che raccontare se non si tratta di un omicidio, di un incidente stradale, di morti sul lavoro eccetera.
Tema unico in molti notiziari e quotidiani: la morte cioè ciò che fa più paura alla gente.
E soprattutto distoglie l’interesse su temi più fastidiosi alla classe politica…
Non ne posso più.
A volte mi capita di vedere un Tg a mio parere fatto molto bene che è quello della Tv satellitare “Euronews”.
Caspita, sembra di vivere in un altro mondo.

giovedì 16 agosto 2007

Se ci sei batti un colpo


Non sono più sorpreso dalla capacità che hanno i mezzi di comunicazione di stravolgere il significato delle notizie, ma mi sconvolge il fatto che in Italia non si reagisca mai.
E’ pazzesco per esempio, che si dà più risalto al magistrato che scarcera (applicando la legge) una persona, che poi in stato di ubriachezza uccide un passante sulle strisce pedonali, invece che alla norma che glielo ha consentito.
Ci vogliono norme che prevedono la tolleranza zero, e non chiedere ai magistrati di fare quello che non possono, che la legge non gli consente. Non se la possono mica inventare.
Non sono per le reazioni violente ma per l’astensionismo drastico.
Non ascoltare i notiziari che manipolano le notizie, parlano solo di morti, omicidi e quanto altro.
Non acquistare articoli di grandi imprenditori italiani che trasferiscono in Cina le loro produzioni a causa della concorrenza e del costo del lavoro, per poi vedere che quando il prodotto arriva in Italia, è venduto nemmeno ad un centesimo in meno di prima (imprenditori o procacciatori di affari?).
Non votare più partiti politici non credibili che chiedono di essere demandati a decidere chi ci deve rappresentare attraverso le loro segreterie.
Chi avrebbe votato questo o altri governi se fosse stato a conoscenza dei nomi di chi ha firmato l’indulto?
Italiani ci siete????

venerdì 10 agosto 2007

Battaglie


“Combattere una battaglia è bello. Che si perda o che si vinca rimane il gusto di averci provato. Stare a guardare le porcherie della vita che ci scorrono accanto e non fare nulla, non dire nulla, è avvilente. Toglie linfa al nostro organismo. Diventiamo in po’ più verdi, un po’ più grigi, un po’ più neri, assumiamo i colori di una televisione disturbata.
E qualche volta “saltiamo”. Spariamo al vicino di casa. Facciamo a pezzi la famiglia. Buttiamo massi da un ponte autostradale. E’ l’auto-repressione che ci lavora dentro. Giorno dopo giorno. Telegiornale dopo telegiornale.
Le battaglie è meglio vincerle, certo, ma per farlo bisogna impegnarsi un secondo in più dell’avversario”


B.Grillo

giovedì 9 agosto 2007

Cosa pensano di noi

"Per fare in Italia della comicità e del grottesco basta leggere a voce alta i giornali, con un portavoce governativo fotografato dove battono i travestiti, un ministro della Giustizia che ha partecipato come invitato al matrimonio di un mafioso...".
Der Spiegel

mercoledì 8 agosto 2007

Cattiva Comunicazione


"Inter-Juve: finalmente il campo dirà la verità"

Questo è uno dei tanti esempi (prendo spunto dallo sport che a me piace), di titolo di un articolo su un quotidiano italiano (sito internet della Gazzetta dello sport).
E’ il caso di creare tanta attesa per incontri amichevoli di calcio d’Agosto?
Non dovrebbero essere i mezzi di informazione i primi a non creare tensioni tra tifosi?
Secondo me qui tutto gira nel senso sbagliato e si insiste con innumerevoli regole/leggi a volte incomprensibili e in conflitto tra loro per evitare quelle essenziali e chiare che vanno a creare imbarazzo, quando sono applicate.
D'altronde siamo l’unico paese dove la maggioranza della popolazione crede ancora che Andreotti sia stato assolto dalle accuse per le quali è stato processato.
ps: complimenti agli allenatori delle due squadre che per risposta hanno schierato delle formazioni insignificanti

martedì 31 luglio 2007

Ancora doping


Quanti sport professionistici non fanno ricorso al doping oggi giorno?
Bella domanda…
Io sono convinto che la risposta è: nessuno.
Perché oggi, più che mai è il Dio denaro che comanda in rapporto all’importanza che hanno le singole specialità.
Come in tutte le cose ci vuole il “mostro” da sbattere in prima pagina, rappresentato da qualche anno dal ciclismo.
Bisognerebbe aver fatto sport per poter riflettere almeno su quali scelte sono costretti a fare i novelli atleti in procinto di fare il salto di qualità.
Pensiamo a noi stessi, quando avevamo quella età o ai nostri figli.
Siamo nel momento di decidere, di scegliere quale strada percorrere nella nostra vita.
E’ il giorno nel quale, quello che fino ad oggi era solo un gioco divertente, diventerà una professione quella che tutti sognano, cioè il lavoro che fa “divertire”.
Alternative diplomarsi, laurearsi e poi…speriamo di trovare un lavoro dignitoso.
Cosa fare?
Lo sponsor e la tua squadra ti fanno un contratto a scadenza, breve confronto alle altre attività normali magari già legato ai tuoi successi.
E via sempre più in alto, con sempre più pressione addosso.
Gli altri atleti attorno raggiungono già certi risultati sportivi e contrattuali, con te che ormai hai scelto e non vuoi più tornare sui tuoi passi, perchè anche i tecnici ti spronano, la famiglia, sì la famiglia ti sprona, hanno detto che si notano in te doti mai viste in nessun altro e puoi diventare un campione.
E’ difficile da spiegare perché è così l’ambiente, lentamente, ma inesorabilmente ci si abitua e ci si adegua purtroppo.
Alternative non ce ne sono oggi, la carriera è breve, e per avere contratti importanti, sponsor importanti, che non ti costringono a “elemosinare” un posto di lavoro, quando sarai vecchio a 35 anni, magari senza nemmeno un diploma perché quei momenti erano impiegati per ore di sacrifici in palestra, sei costretto a ricorrere a quegli espedienti che altri già usano.
Purtroppo coloro che pagano vogliono il loro nome in prima pagina.
E allora è colpa dello sport, degli sportivi o di chi paga?
Quando un atleta è licenziato perché la sua squadra non sapeva che si dopava mi fanno ridere…
Proviamo a fare un esame del sangue all’ultimo classificato di qualunque manifestazione sportiva importante e vediamo se è paragonabile a quello di una persona normale.
Forse il rappresentante di Trinidad Tobago alle olimpiadi invernali non è dopato…forse.

giovedì 26 luglio 2007

Sport dopato



Ma che casino con questo Tour de France e il doping.
Mi sembra che gli organizzatori abbiano scelto la strada giusta, ma mi rimangono tanti dubbi.
Uno di questi è il motivo per il quale si toglie il titolo ad un ex atleta che ammette dopo anni di essersi dopato (Rijs) e si permette ad un altro di vincere svariate edizioni consecutivamente (Indurain, Armstrong) con tutti i dubbi che ne sono conseguiti.
Perché si permette che i mezzi televisivi abbandonino per protesta la corsa?
Se durante il percorso si eliminano tutti gli atleti scorretti e alla fine, si presume che vinca colui che ha seguito un codice di “lealtà sportiva”, non è meglio che ciò sia documentato in tutti i paesi collegati?
Perché durante questa competizione sono già state fatte più di 200 analisi del sangue e ai mondiali di calcio nemmeno una?
Come il solito mi sembra che tutto ciò dipenda da grossi interessi economici e dall’importanza che ha nel mondo dello sport, il ciclismo.
Anche nelle altre attività della vita “normale”, le persone hanno la tendenza a spingersi oltre ai limiti consentiti a causa di interessi economici con conseguenze che a volte mettono in pericolo anche la vita.
Gli uomini seguono il sistema come la pecora segue il suo gregge, ci vogliono regole ferree con la certezza di ciò che ne consegue per chi non le rispetta, nell’ambito di ogni attività.

martedì 24 luglio 2007

Energie alternative


Oggi voglio fare una riflessione sulle tecnologie moderne atte a salvaguardare l'ambiente e ad evitare l'uso del petrolio e suoi derivati.
In particolare mi soffermerei sull'energia prodotta da impianti fotovoltaici perché la cosa mi tocca da vicino.
Ho provato ad interessarmi per fare un impianto che soddisfa le mie esigenze e sono rimasto sorpreso dai costi.
Il preventivo di una ditta privata è stato pari a 38.000 ? e quello dell'Enel di 21.000 ?.
Io posso anche cercare di impegnarmi a salvaguardare l'ambiente, ma se gli incentivi dello Stato ripagano l'impianto in 9/10 anni o giù di lì, mi sembra che ci siano pochi cittadini che intraprendano un'avventura del genere.
Viste le condizioni economiche nelle quali versa il nostro paese, mediamente chi più chi meno ad una certa età tutti abbiamo un mutuo da pagare.
Tra l'altro il mutuo per la prima casa lo pagano solitamente quei ceti appartenenti ad una fascia di età che è tra le più sensibili al problema dell'ambiente e del clima e sono i più portati a correre dei rischi economici perché hanno un futuro davanti a sé.
Ricordo che quando lavoravo nel settore agricolo la Comunità Europea distribuiva soldi a "fondo perduto" per chi raccoglieva l'invito ad acquistare attrezzature definite "innovative".
Questi incentivi partecipavano alla spesa da un minimo del 25 sino ad arrivare, nei casi più rari, al 75%.
Se l'agricoltura è sempre stata considerata l'attività principale imputata della conservazione del territorio e della tutela dell'ambiente, le fonti energetiche alternative, non possono essere considerate alla stessa stregua?
Sarebbe sicuramente uno stimolo importante ed un segnale che lo Stato o la Comunità Europea ci credono veramente.

Il clima


E’ fuori di ogni dubbio che il pianeta si sta surriscaldando e a mia memoria penso che dagli anni 80 in poi questo processo stia avvenendo in maniera più marcata che negli anni precedenti.
E’ altrettanto fuori dubbio che l’uomo con le sue attività sta contribuendo ad accelerare tale processo, ma non sono d’accordo con chi fa solo del catastrofismo trasformando tutto ciò in uno stato di paura generalizzato.
Io sono convinto che sia un processo naturale come si evince anche dai risultati che hanno ottenuto innumerevoli spedizioni scientifiche sui ghiacci dei poli e come testimoniano anche i ritrovamenti archeologici delle popolazioni preistoriche ( tra questi, testimonianze che la Groenlandia era una verde prateria, quando oggi è coperta di ghiacci).
Di fatto stiamo ancora uscendo dalla piccola era glaciale.
Non ricordo nemmeno che negli ultimi anni ci siano stati quei grossi sconvolgimenti ambientali che sono imputati a causare mutamenti climatici (es. forti terremoti e eruzioni vulcaniche).
E’ mio parere che siamo in un momento intermedio di attesa.
Ciò che mi sorprende di più invece, è il fatto che l’uomo subisca troppo passivamente questi cambiamenti e per troppi interessi economici rallenti inesorabilmente il processo politico di riduzione delle emissioni di inquinanti.
Ogni capo di stato è più impegnato a guardare a casa degli altri che a casa propria per difendere le sue mancate prese di posizione con provvedimenti in materia.
Mai come oggi giorno mi sembra di vivere in una sorta di Medio Evo moderno da tutti i punti di vista.

sabato 21 luglio 2007

“Guida” il buon senso


Oggi sul quotidiano “L’Eco di Bergamo” si parlava dei lavori di ampliamento a quattro corsie del tratto Milano Est-Bergamo dell’autostrada A4.
Nei tratti dove i lavori sono già terminati, osserva il giornalista, le auto si dispongono tutte nella terza e quarta corsia intasandole, lasciando la prima ai mezzi pesanti e la seconda completamente libera.
Allora, io sono del parere che anche questo è un esempio di scarsa cultura come quelli di parcheggiare nei punti riservati agli handicappati o agli scarichi merci o in doppia fila sotto gli occhi dei vigili che però in quel momento stanno controllando i pedoni nell’orario di apertura delle scuole (vero mamme?).
Quando feci un viaggio in Olanda nel lontano 1992 notai stupito nel tratto di autostrada fra Amsterdam e Utrecht, che le auto si sorpassavano e rientravano subito a destra lasciando libera la corsia di sorpasso quasi subito.
Sembrava quasi vuota a onor del vero.
Chiesi all’autista del pulman il quale mi disse “siamo abituati così, fa parte della nostra cultura di guida”.
Sono sicuro che se fossimo tutti più diligenti e soprattutto rispettosi degli altri, forse si eviterebbero incidenti, arrabbiature inutili e costose opere di riqualificazione della viabilità.
Ovviamente i problemi di viabilità sono anche altri …

giovedì 19 luglio 2007

A Paolo


Oggi ricorre il quindicesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino.
Voglio ricordarlo.
Ma ogni volta che vado all'aeroporto di Palermo e vedo quella lapide con scritto "Falcone e Borsellino", mi sento a disagio e come italiano mi vergogno.

Il mio sogno


Sono proprio contento di aver creato un blog tutto mio e della mia famiglia, spero serva a tutti noi per crescere.

Il mio sogno sarebbe che l’Italia diventasse al più presto governabile attraverso una forma di democrazia diretta che consenta ad ogni singolo cittadino di partecipare alle scelte dei suoi rappresentanti eletti.
Attraverso sondaggi online tutti potrebbero partecipare con il loro voto alle scelte più opportune per la vita dei cittadini.
Purtroppo oggi ciò non è possibile e chissà quando lo sarà, ma sono convinto che non essendoci rimedi l’unica salvezza sarebbe quella di iniziare un discorso del genere dalla base, dalla forma governativa attualmente più piccola cioè “il comune”.
Bisognerebbe che persone di sani principi (fortunatamente ce ne sono ancora), avessero il coraggio di mettersi in gioco in prima persona.
Invece di puntare subito alle più alte cariche dello stato, proprio da quel luogo si inizi un percorso a ritroso rimettendo in gioco se stessi per il bene del paese.
Dalla carica di sindaco dovrebbero dare l’esempio di come si fa a governare una città, ribaltandone il suo bilancio e rendendola un’azienda che fa utili e non solo perdite.
Ciò sarebbe fattibile con un’onesta gestione dell’ecologia, economia, energia, informazione, politica, salute, medicina, tecnologia, rete, trasporti e viabilità.
Comincerebbe a spargersi la voce a crearsi della curiosità e una conseguente reazione a catena che coinvolgerebbe altre comunità.

Eccomi




Ciao a tutti sono il Panza,
lavoro, faccio il papà e il marito di una amorevole moglie, ma non voglio perdere le opportunità che offre la rete e provo anch'io a dire che esisto...



Un benvenuto a tutti i graditi visitatori